mercoledì 11 gennaio 2012

Education: coprire il rischio cambio



Quando si investe sul mercato americano acquistando direttamente azioni sul listino statunitense, oppure acquistando un fondo di investimento o anche un ETF con valuta in dollari (leggere bene i prospetti informativi…) dobbiamo fare i conti con una importante variabile che potrebbe, in caso sfavorevole, vanificare parzialmente o totalmente i risultati ottenuti: dobbiamo cioè coprirci dal rischio di cambio.

Un conto infatti è la performance ottenuta in valuta, altra storia è poi la performance reale del nostro portafoglio quando la ritraduciamo in euro.

La componente valutaria infatti viaggia parallelamente ai listini, anche se poi nel risultato finale del nostro investimento deve essere sommata algebricamente al risultato principale.

Al fine di rendere ininfluente tale componente dobbiamo pertanto porre in atto una strategia di copertura (che può essere totale o parziale sulla somma esposta) che ci permetta di poter guardare con più tranquillità, o meglio concentrarci solo sull’andamento del mercato sul quale siamo esposti. 

Esistono diversi modi per coprirsi dal rischio di cambio: l’elemento in comune è che dobbiamo aprire una posizione cosiddetta “lunga” sull’euro, basata cioè sull’apprezzamento della nostra valuta nei confronti del dollaro.

Se il cambio euro/dollaro dovesse salire (cioè l’euro si avvantaggia sul dollaro), la mia posizione in guadagno compenserà (del tutto o in parte) la perdita valutaria che avrò sul mio investimento principale.

Tanto più il controvalore in copertura si avvicina a quello esposto, tanto più il rapporto di cambio sarà ininfluente.

Esaminiamo quindi come fare per attuare la copertura.

Una delle possibilità è quella di aprire una posizione sul future EuroFx, quotato sul mercato CME e negoziabile con i vari intermediari online.

Il contratto standard EuroFx, con quattro scadenze annuali, prevede una posizione per un controvalore di 125.000 USD, ed ogni punto di variazione del future corrisponde ad una variazione di 1.250 dollari; è possibile aprire una posizione anche con lotti di controvalore inferiore.

La modalità più “gestibile” è quella di aprire una posizione sul contratto spot di eur/usd; per operare in questo senso è necessario avere un conto presso un broker che offre il trading sul mercato forex, quello delle valute. In Italia esistono alcuni (non molti per la verità) intermediari che danno la possibilità di aprire un conto per operare sul forex, diversamente, come al solito, occorre rivolgersi ad un broker estero.

Torniamo al nostro contratto spot su euro/dollaro (dando per scontato l’esistenza di un account operativo su forex): generalmente i brokers offrono diverse possibilità per aprire una posizione sul suddetto cambio, che ciascun investitore poi sceglierà a seconda delle proprie necessità di copertura.
Il lotto standard è quello che prevede la negoziazione di un controvalore di 100.000 dollari, ma esistono anche i mini lotti da 10.000 dollari (1/10 del contratto standard) e addirittura i micro lotti per controvalori inferiori; l’investitore potrà quindi modulare la copertura di cui necessita selezionando tra questi lotti.

Alternativa valida è quella di aprire la nostra posizione con i CFD (vedi post relativo sui CFD); i brokers che offrono la negoziazione di questo tipo di strumenti finanziari hanno tutti la loro proposta per tradare sul mercato forex (che ricordo essere il mercato più liquido del mondo).

A presto



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