Quando
si investe sul mercato americano acquistando direttamente azioni sul listino
statunitense, oppure acquistando un fondo di investimento o anche un ETF con
valuta in dollari (leggere bene i prospetti informativi…) dobbiamo fare
i conti con una importante variabile che potrebbe, in caso sfavorevole,
vanificare parzialmente o totalmente i risultati ottenuti: dobbiamo cioè
coprirci dal rischio di cambio.
Un
conto infatti è la performance ottenuta in valuta, altra storia è poi la
performance reale del nostro portafoglio quando la ritraduciamo in euro.
La
componente valutaria infatti viaggia parallelamente ai listini, anche se poi
nel risultato finale del nostro investimento deve essere sommata algebricamente
al risultato principale.
Al fine di rendere
ininfluente tale componente dobbiamo pertanto porre in atto una strategia di
copertura (che può essere totale o parziale sulla somma esposta) che ci
permetta di poter guardare con più tranquillità, o meglio concentrarci solo
sull’andamento del mercato sul quale siamo esposti.
Esistono
diversi modi per coprirsi dal rischio di cambio: l’elemento in comune è che
dobbiamo aprire una posizione cosiddetta “lunga” sull’euro, basata cioè
sull’apprezzamento della nostra valuta nei confronti del dollaro.
Se
il cambio euro/dollaro dovesse salire (cioè l’euro si avvantaggia sul dollaro),
la mia posizione in guadagno compenserà (del tutto o in parte) la perdita
valutaria che avrò sul mio investimento principale.
Tanto
più il controvalore in copertura si avvicina a quello esposto, tanto più il
rapporto di cambio sarà ininfluente.
Esaminiamo
quindi come fare per attuare la copertura.
Una
delle possibilità è quella di aprire una posizione sul future EuroFx, quotato sul mercato CME e negoziabile con i vari intermediari online.
Il
contratto standard EuroFx, con quattro scadenze annuali, prevede una posizione
per un controvalore di 125.000 USD, ed ogni
punto di variazione del future corrisponde ad una variazione di 1.250 dollari;
è possibile aprire una posizione anche con lotti di controvalore inferiore.
La
modalità più “gestibile” è quella di aprire una posizione sul contratto spot di eur/usd; per operare
in questo senso è necessario avere un conto presso un broker che offre il
trading sul mercato forex, quello delle valute.
In Italia esistono alcuni (non molti per la verità) intermediari che danno la
possibilità di aprire un conto per operare sul forex, diversamente, come al
solito, occorre rivolgersi ad un broker estero.
Torniamo
al nostro contratto spot su euro/dollaro (dando per scontato l’esistenza di un
account operativo su forex): generalmente i brokers offrono diverse possibilità
per aprire una posizione sul suddetto cambio, che ciascun investitore poi
sceglierà a seconda delle proprie necessità di copertura.
Il
lotto standard è quello che prevede la negoziazione di un controvalore di
100.000 dollari, ma esistono anche i mini lotti da 10.000 dollari (1/10 del
contratto standard) e addirittura i micro lotti per controvalori inferiori;
l’investitore potrà quindi modulare la copertura di cui necessita selezionando
tra questi lotti.
Alternativa
valida è quella di aprire la nostra posizione con i CFD (vedi post relativo sui
CFD); i brokers che offrono la negoziazione di questo tipo di strumenti
finanziari hanno tutti la loro proposta per tradare sul mercato forex (che
ricordo essere il mercato più liquido del mondo).
A presto
A presto
Nessun commento:
Posta un commento