domenica 4 marzo 2012

Investire con il coefficiente beta


Parliamo oggi di una metodologia di investimento che giudico interessante e che in diverse situazioni di mercato potrebbe riservarci discrete soddisfazioni.

Mi riferisco ad una strategia che seleziona i titoli in base al proprio beta.

Due parole innanzitutto per chi non conosce questo parametro.

Il coefficiente beta rapporta il comportamento del singolo titolo (o di un paniere di titoli) rispetto al proprio mercato di riferimento, o più in generale al mercato nella sua globalità.

Misura cioè le variazioni positive o negative che il titolo assume nei confronti del mercato secondo calcoli statistici (varianza), in modo da segnalare all'investitore un'aspettativa di comportamento del suddetto titolo; ci fornisce pertanto una valida informazione sulla volatilità del titolo rispetto, ad esempio, al suo indice di riferimento.

Una volta conosciuto il beta dei titoli che vogliamo esaminare, avremo la seguente suddivisione:

  1. Un primo gruppo di titoli con beta > 1, che tenderà ad amplificare (sia al rialzo che al ribasso) il comportamento del suo indice di riferimento.

  1. Un secondo gruppo di titoli con beta intorno a 1, che avranno un andamento in linea con quello di mercato.

  1. Avremo infine l'ultimo gruppo di titoli con beta < 1, che tenderanno invece ad attutire la performance dell'indice.

Un titolo con un beta di 1,30 tenderà ad amplificare del 30% la performance dell'indice; a fronte di una variazione di quest'ultimo dell'1% il nostro titolo varierà di 1,30 %.

Come possiamo tradurre a nostro vantaggio questi dati ?

Consideriamo ad esempio l'indice FTSE Mib ed i suoi componenti, che ordiniamo in una tabella secondo il proprio beta; possiamo ipotizzare i seguenti scenari:

  1. FTSE Mib in trend al rialzo (trend che possiamo valutare con la media mobile a 100 oppure 200 gg.): acquisto i 4-5 titoli con il maggior beta, che amplifichino il risultato positivo dell'indice.

  1. FTSE Mib in trend al rialzo: apertura di uno spread acquistando i 4-5 titoli con maggior beta ed aprendo una posizione short sui 4-5 titoli con minor beta.

  1. FTSE Mib in trend ribassista (indice < mm 100/200 gg.): apertura di posizione short sempre sui titoli con maggior beta (e qui attenzione però ai vari divieti di vendita allo scoperto eventualmenti presenti e disposti da Consob o gli altri Organismi di controllo degli altri mercati).

  1. FTSE Mib in trend ribassista: apertura di uno spread tra i titoli e l'indice mediante acquisto dei titoli con il minor beta ed apertura di posizione short sull'indice. La strategia, in questo caso, è di guadagnare sulla differenza tra la performance negativa dell'indice e la performance del nostro piccolo portafoglio (probabilmente negativa anch'essa ma di valore inferiore alla discesa dell'indice.). Il guadagno cioè sulla posizione short sarà maggiore della perdita sui titoli.


Esaminiamo adesso una situazione pratica sull'indice Dow Jones Industrial secondo il caso 2) sopra esposto; nella tabella che segue sono stati suddivisi i 30 titoli per beta decrescente, isolando i cinque con maggior beta ed i cinque con minor beta.


Dow Jones Industrial – Titoli suddivisi per beta decrescente







No. Ticker Titolo Prezzo beta Var 1 m % Var 3 m %
1 BAC Bank of America Corporation 7,97 2,27 11,78% 46,51%
2 AA Alcoa, Inc. 10,17 2,10 0,10% 1,50%
3 CAT Caterpillar Inc. 114,21 1,87 4,66% 16,68%
4 AXP American Express Company 52,89 1,83 5,48% 10,10%
5 GE General Electric Co. 19,05 1,60 1,82% 19,74%
6 DD EI DuPont de Nemours & Co. 50,85 1,46 -0,08% 6,56%
7 JPM JPMorgan Chase & Co. 39,24 1,24 5,20% 26,70%
8 BA Boeing Co. 74,95 1,23 1,04% 9,11%
9 DIS Walt Disney Co. 41,99 1,19 7,94% 17,13%
10 CSCO Cisco Systems, Inc. 19,88 1,18 1,17% 6,65%
11 HPQ Hewlett-Packard Company 25,31 1,11 -9,54% -9,45%
12 INTC Intel Corporation 26,88 1,09 1,74% 7,91%
13 UTX United Technologies Corp. 83,87 1,04 7,05% 9,49%
14 MSFT Microsoft Corporation 31,74 1,00 7,48% 24,08%
15 MMM 3M Co. 87,60 0,88 1,03% 8,09%
16 CVX Chevron Corp. 109,12 0,78 5,82% 6,13%
17 HD The Home Depot, Inc. 47,57 0,77 7,16% 21,29%
18 PFE Pfizer Inc. 21,13 0,71 -1,26% 5,28%
19 TRV The Travelers Companies, Inc. 57,97 0,69 -0,57% 3,06%
20 IBM International Business Machines Corp. 196,73 0,66 2,14% 4,64%
21 MRK Merck & Co. Inc. 38,17 0,66 -0,26% 6,77%
22 T AT&T, Inc. 30,59 0,59 4,01% 5,56%
23 VZ Verizon Communications Inc. 38,11 0,55 1,19% 1,01%
24 KFT Kraft Foods Inc. 38,07 0,54 -0,60% 5,31%
25 JNJ Johnson & Johnson 65,08 0,53 -1,26% 0,56%
26 KO The Coca-Cola Company 69,86 0,53 3,45% 3,91%
27 XOM Exxon Mobil Corp. 86,50 0,50 3,30% 7,53%
28 MCD McDonald's Corp. 99,28 0,44 0,23% 3,94%
29 PG Procter & Gamble Co. 67,62 0,44 7,27% 4,72%
30 WMT Wal-Mart Stores Inc. 59,08 0,34 -3,72% 0,31%
















Rendimento febbraio portafoglio beta > 1

4,77%









Rendimento febbraio portafoglio beta < 1

2,11%









Rendimento trimestrale (dic-gen) portafoglio beta > 1


18,90%









Rendimento trimestrale (dic-gen) portafoglio beta < 1


4,08%

Il beta medio dei cinque titoli con β > 1 (cioè il beta del nostro portafoglio) è di 1,93, mi aspetterò cioè che il nostro portafoglio raddoppi la performance dell'indice nel periodo considerato; di contro, il beta medio del portafoglio titoli con β < 1 risulta di 0,45, vale a dire che l'aspettativa di rendimento di questo portafoglio sarà di un po' meno della metà della performance del Dow Jones.

L'analisi eseguita in questo esempio prende in considerazione la performance mensile dei due portafogli nel mese di febbraio e nell'ultimo trimestre.

I risultati confortano la nostra ipotesi (vedi tabella) : a febbraio il Dow Jones è salito del 2,53%, mentre il portafoglio β > 1 sale del 4,77% ed il portafoglio β < 1 sale del 2,11%.

Lo spread rende il 2,66 % (4,77 – 2,11) per un mese; ovviamente questo è più un esercizio teorico, nella pratica infatti il guadagno ricavato sarebbe stato eroso dalle commissioni...

Passando però all'analisi trimestrale, i numeri diventano:

Rendimento Dow Jones dic-feb: + 7,52 %
Portafoglio β > 1: + 18,90%
Portafoglio β < 1: +4,08%

Allungando il periodo i rendimenti si avvicinano ai parametri di progetto: il portafoglio con beta maggiore ha più che raddoppiato l'indice (18,90 contro 7,52), mentre il portafoglio con beta basso è poco più della metà dell'indice (4,08 contro 7,52).

Il nostro spread avrebbe reso il 14,82% in un trimestre, questa volta una performance interessante.

Naturalmente l'analisi fatta è valida in un mercato crescente, diversamente i risultati sarebbero stati specularmente negativi; la strategia è quindi affrontabile solo dopo aver ben esaminato le prospettive di mercato a breve (2-3 mesi).

Torneremo sull'argomento con indicazioni di attualità.

A presto

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