sabato 11 febbraio 2012

Education: lo spread



Uno dei termini sulla bocca di tutti in questi ultimi mesi, perfino “inflazionato”, è la parola “spread”, riferito al temuto differenziale tra i rendimenti dei titoli decennali italiani ed il Bund tedesco.

In quest’ottica non è un termine che ci evoca qualcosa di positivo, ed anche chi si è imbattuto nell’acquisto di una casa lo sa bene; quando ci si rivolge ad una banca per chiedere un mutuo, l’istituto ci erogherà la somma maggiorando la rata periodica di un interesse che sarà determinato sia dal costo del denaro tempo per tempo in vigore (stabilito nel nostro caso dalla Banca Centrale Europea), sia da un’ulteriore percentuale (vogliamo definirla ricarico ?) che rappresenta il guadagno della Banca, altrimenti definito “spread”.

In sostanza quindi lo spread rappresenta un delta, una differenza tra due valori che vengono raffrontati fra loro per diversi scopi.

Vediamo adesso invece come lo spread può rappresentare un’opportunità interessante sul fronte degli investimenti.

Ipotizziamo di esaminare l’andamento di due titoli, A e B, per un qualunque intervallo di tempo ( un giorno, una settimana, un mese).

Il titolo A nel periodo esaminato sale del 4%, mentre il titolo B sale solamente del 2,5%; la differenza tra le due performances è denominata spread, ed in questo caso vale l’1,5%. In altri termini, il titolo A ha sovraperformato dell’1,5% il titolo B.

Esempio n. 2: Il titolo A sale del 3% mentre il suo indice di riferimento nello stesso periodo si rivaluta del 2%; il titolo A ottiene un delta di 1 punto percentuale rispetto al suo indice.

Questo fenomeno è sempre presente sui mercati finanziari, in qualunque momento ci sarà un titolo che farà meglio di un altro, rientra nella dinamica dei mercati.

Nasce quindi spontanea la domanda: è possibile sfruttare la cosa a nostro vantaggio ? La risposta è sì, anche se sono necessarie alcune considerazioni.

Innanzitutto, questi raffronti vanno effettuati con elementi omogenei, o per meglio dire “correlati” fra loro, che presentano cioè lo stesso andamento (salgono entrambi o scendono entrambi).

Non ha senso raffrontare due titoli di settori diversi fra loro, in quanto il loro andamento dipenderà dal loro mercato di riferimento.

Il nostro vantaggio dovrà essere quello di sfruttare questa dinamica di mercato andando ad agire e lucrando sulla differenza tra i due rendimenti in esame; il punto cruciale consisterà nell’indivuare quale dei due titoli farà meglio dell’altro.

Seconda considerazione: posizioni di questo tipo possono essere realizzate con intermediari che consentono di aprire posizioni al ribasso (cd. short); ad esempio con i CFD possiamo tranquillamente porre in atto strategie di “spread trading”.


Esempi di operatività in spread:

1)    Apertura di una posizione rialzista (long)  sul titolo A e di una ribassista (short) sul titolo B, entrambi dello stesso settore di appartenenza (industriali, farmaceutici, utilities, ecc).

2)    Apertura di una posizione rialzista (long)  sul titolo A e di una ribassista (short) sul suo indice di riferimento (es. Fiat vs FTSE Mib)

3)    Apertura di una posizione rialzista (long)  su un indice e di una ribassista (short) su un altro indice  (es. Dax vs FTSE Mib,  Dow Jones vs Nasdaq).

Uno dei vantaggi di aprire delle posizioni in spread è quello di trovarci di fronte ad operazioni definite “market neutral”, cioè risultano indipendenti dalla direzione del mercato, in quanto il nostro guadagno dipenderà esclusivamente dalla sovraperformance di un titolo rispetto all’altro.

Inoltre la posizione “combinata” che andiamo ad aprire presenterà un grado di rischio minore rispetto al semplice acquisto di un titolo; la posizione rialzista sul titolo A sarà infatti protetta dalla posizione ribassista sul titolo B, che in caso di ribasso del mercato attenuerà la perdita sul titolo A.

Come è intuibile la parte più importante per l’impostazione della strategia sarà quindi l’individuazione del titolo, tra i due, che si comporterà meglio dell’altro (cioè guadagnerà più dell’altro o perderà di meno in caso di ribasso).

Esistono ovviamente diverse metodologie che possono consentirci di determinare il posizionamento corretto sui due titoli (long sul primo, short sul secondo); non è questa la sede per parlarne, tornerò sull’argomento con successivi post.

Voglio terminare però questa trattazione per accennare che l’operatività in spread si presta molto bene al trading sulle commodities (materie prime), effettuabile a mezzo di contratti futures.

Le materie prime presentano delle dinamiche particolari, legate alla stagionalità; tendenzialmente infatti, proprio per le caratteristiche di mercato legato alla domanda e l’offerta, ogni materia prima ha un comportamento simile negli stessi periodi dell’anno.

Conoscendo queste dinamiche è possibile sfruttarle anche per operazioni profittevoli in spread.

Es. posso aprire una posizione sullo zucchero acquistando il contratto future di marzo e vendendo lo stesso future con scadenza ottobre; in pratica sto comprando e vendendo la stessa cosa (un contratto future sullo zucchero) su scadenze diverse.

Sapendo che i due contratti nel mese di aprile presentano sempre un andamento in cui il contratto di marzo sale di prezzo più del contratto di ottobre, aprirò in questo mese una posizione in spread acquistando marzo e vendendo ottobre: il mio guadagno risulterà dalla differenza di prezzo dei due contratti.

L'argomento è vastissimo ma non mi dilungo oltre; chi volesse approfondire può scrivermi una mail.

Alla prossima

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