giovedì 3 ottobre 2013

L'America e lo shutdown

Alla fine anche il mese di settembre ha regalato agli investitori posizionati sull'azionario discrete soddisfazioni: il Dow Jones a dispetto della stagionalità negativa è salito del 2,16% mentre la performance annua, pur rimanendo alta, si riduce un pochino rispetto al mese precedente (+12,60% da + 13,13%).

Anche l'euro, mantenendosi forte nei confronti della divisa americana (eur/usd +1,96% a settembre), contribuisce a ridurre la performance di chi ha optato per non coprirsi dal cambio.

Dal 23 settembre poi, i tre titoli entrati a far parte del Dow Jones (Goldman Sachs, Visa e Nike) e che erano saliti molto perchè venivano inseriti nei portafogli, cedono parte dei guadagni con sensibili  prese di profitto.

A complicare le cose ci si è messa anche la politica, con democratici e repubblicani che non sono riusciti a trovare un accordo entro il 30 settembre per l'innalzamento del debito, il che ha portato immediatamente (in America le cose si fanno sul serio...) al blocco di molti uffici pubblici ed al congelamento degli stipendi di chi ci lavora (chiusa persino la Statua della Libertà ed i parchi nazionali...!).

Difficile dire al momento che impatto potrà avere per l'economia statunitense la situazione appena descritta; dipenderà naturalmente quando riusciranno ad accordarsi.

Per intanto il Dow stasera ritorna sotto i 15.000 punti (14.996,48) cedendo quasi un punto rispetto a ieri.

Cosa aspettarci nelle prossime settimane ? Noi rimaniamo prudenti, ottobre è un mese strano.

La stagionalità per la verità sarebbe positiva (vedi tabella qui sotto) ma le singole annate non sono per niente omogenee e dopo la corsa di questo 2013 l'indice prima o poi dovrà tirare il fiato, e forse ha iniziato proprio in questi giorni.





Per chi volesse prendere posizione su Coca Cola  (KO), come possiamo vedere dal grafico l'azione è passata dai 42 $ di metà maggio ai 37,16 di questa sera con un ritracciamento di oltre il 10%.

In un'ottica di lungo periodo il momento sembra favorevole ma occorre anche qui prudenza perchè il titolo non è ancora uscito dall'effetto annuncio in cui ha perso la prima posizione nei titoli aventi maggior valore di brand (a vantaggio di Apple: AAPL.)






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